Oscar Giannino, che attualmente conduce Radio3 Mondo, è un fondamentalista liberale. E’ difficile non accorgersene, visto che utilizza qualunque tribuna, incluso quella del servizio pubblico, per gridare ai quattro venti la sua fede che più dogmatica non si può. Oscar Giannino è uno di quelli che accende ceri alla “mano invisibile del mercato”, e se ne vanta pure.
Se Giannino fosse per esempio… cattolico, sarebbe Torquemada, se fosse musulmano sarebbe il Mullah Omar, se fosse comunista non potrebbe fare i suoi comizi neanche su Radio Popolare, perché sarebbe considerato troppo ideologico, troppo di parte, pleonastico da ascoltare, inutile, stantio. Invece, siccome è liberale, lo pagano perfino per fare delle continue tirate e per moderare dibattiti nei quali dovrebbe fare l’arbitro e invece gioca centravanti in una delle due squadre. Giannino è un estremista, ma nessuno sembra preocuparsene.
Oscar Giannino è anche un francofobo che dio lo manda. Odia perfino la baguette. Provate ad ascoltare la puntata di lunedì di Radio3mondo.
Se qualcuno avesse avuto le espressioni di odio che Giannino ha avuto in quella trasmissione nei confronti di De Gaulle o Mitterand o la Royal, verso Eisenhower o verso Carter o verso Hillary Clinton, sarebbe stato licenziato in tronco e forse sequestrato per le vie di Milano dalla CIA e tradotto in gran segreto a Guantanamo. E invece lui si lascia andare sfrenato, senza controllo, volgare e greve contro la Francia, la politica francese, l’idea dello stato che hanno i francesi. In Italia si può svillaneggiare uno dei nostri maggiori alleati in questo modo? Si può essere così francofobi e invece se uno solo nomina My Lai viene stigmatizzato come antiamericano?
Va notato che i conduttori di Radio3Mondo (non certo l’ottima redazione) da mesi si alternano con un solo obbiettivo: svillaneggiare, deridere e offendere apertamente la candidata della sinistra moderata francese Ségolène Royal. Ségolène non solo non piace, ma sembra fare proprio paura, soprattutto a quelli che scrivono in quotidiani come “Il Riformista”, Giannino per primo.
Lo chiamavano pensiero unico, ma era roba degli anni ’90. Il mondo per fortuna è andato avanti. E’ Oscar Giannino ad essere rimasto indietro.