Occhio non vede, cuore non duole.
Vogliono fare i vagoni della metropolitana solo per i milanesi e ci fa comodo pensare che sia una battuta o una provocazione.
Tanto non saremo noi la Rosa Parks (nella foto) che dovrà ribellarsi al nuovo Ku-Klux-Klan in camicia verde.
Allo stesso modo volevano cacciare i bambini dalle scuole con i presidi spia e braccare i malati fin negli ospedali, costringendo i medici a trasformarsi in delatori.
Occhio non vede, cuore non duole. Facciamo i “respingimenti” al di fuori delle acque territoriali e li rimandiamo in Libia buttando a mare migliaia di anni di storia marinara sul soccorso ai naufraghi e tutte le leggi internazionali sul diritto d’asilo e tiriamo un sospiro di sollievo. Non vedremo più quelle scene angustiose di sbarchi. E lo chiamano pacchetto sicurezza come se la sicurezza potesse essere cosa loro. La sicurezza o è per tutti o non è per nessuno.
Occhio non vede, cuore non duole. Una ragazza indifesa, una madre, che per vent’anni ha vissuto con noi, viene prelevata da una coda, una coda per il permesso di soggiorno che è come una coda per il pane nei racconti del tempo di guerra dei nostri nonni. Inerme viene trascinata via e nessuno può o vuole far niente. Inerme viene piombata e avviata ai forni dell’espulsione in una terra oramai straniera per lei. Non così inerme da non ribellarsi suicidandosi.
Occhio non vede, cuore non duole. Nessun TG ha parlato di Nabruka Mimuni, ma nessuno tra quanti in questi vent’anni ha conosciuto o anche solo incrociato in strada Nabruka può far finta di non sapere che lì dove fino a ieri c’era lei oggi c’è il vuoto della nostra falsa coscienza e della nostra indifferenza.
Occhio non vede… che come sono venuti a prendere lei domani possono venire a prendere noi, e nessuno ascolterà le nostre urla perché noi abbiamo fatto finta di non ascoltare le sue grida. O forse crediamo davvero di essere diversi?