Alessandro Ammetto: le scrivo per avere una informazione. Sul suo sito, in questo articolo trovo scritto che "reporter senza frontiere" e’ stata pagata dalla Cia. Per questo dovrei toglierlo dall’elenco dei siti amici. Saprebbe indicarmi una fonte, come giustificativo? La ringrazio fin d’ora
Gennaro Carotenuto: Caro amico, e perché mai vuole levarmi dai siti amici? Casomai dovrebbe considerare se continuare a tenere RSF nella sua lista di amici e da quello delle istituzioni credibili. La cosa è stata ammessa dallo stesso Robert Menard, segretario generale di RSF, perfino con una puntina di orgoglio anche se dopo avere tergiversato a lungo. Casualmente, proprio ieri un pezzo di Rebelion rifà il punto della situazione. Nell’ambito dei fondi destinati dal governo degli Stati Uniti a provocare un cambio di regime a Cuba sono 25.000 i dollari destinati nel 2002 a RSF, 59.000 nel 2003, 44.000 nel 2004 e 92.000 nel 2005.
Qualcuno dirà che sono pochi soldi, ma non lo sono, soprattutto a Cuba, e ledono in maniera esiziale l’indipendenza e la credibilità di un organismo come RSF.
Viviamo in un mondo dove per gli arancioni in Ucraina viene fatto commuovere il mondo e la protesta viene sostenuta mediaticamente e finanziata economicamente finché non vengono rifatte le elezioni. Nella lotta per la democrazia in Ucraina c’erano tutti dalla NED a RSF.
Poi succede una cosa assolutamente identica in Messico, così lontano da dio, ma così vicino agli Stati Uniti, e nessuno si muove, né la NED, né RSF, se non per ridicolizzare le denunce di brogli e 3 (tre) milioni di persone in piazza. Che strana no, questa opinione pubblica internazionale fatta commuovere a intermittenza a seconda degli interessi di chi paga.
Parole chiave: America Latina, Cuba, informazione, disinformazione, propaganda, deontologia giornalismo, CIA, Reporter senza Frontiere, Robert Menard,