Se Alitalia piange e si privatizza, Aerolíneas Argentinas torna pubblica per il valore simbolico di un peso, meno di 25 centesimi di Euro “e la macchina dà il resto”. Questo è quel che resta e questo è il prezzo stabilito dalla Commissione bicamerale sulle privatizzazioni di Buenos Aires dopo la più disastrosa privatizzazione della storia.
Gli spagnoli di Marsans, gli ultimi svuotatori di quella che fu una delle più floride compagnie aeree al mondo, oltre a lasciare allo Stato debiti per un miliardo di dollari pretendevano anche di essere risarciti con 350 milioni mentre i tribunali avevano stabilito che AA avesse oramai un valore negativo di 622 milioni di dollari. Di conseguenza lo Stato non può neanche rilevare quel che resta di Aerolíneas. Perché non resta nulla.
Ecco una storia tragica ma educativa anche per chi sostiene che la privatizzazione di Alitalia sia la panacea, e che parte da Carlos Menem e da Iberia (Cfr. G. Carotenuto, La «sovversione economica» dell’Areolíneas Argentinas, in “Latinoamerica”, 2001, n. 76-77, pp. 120-124).
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