Gestire un sito come “Giornalismo partecipativo” consente di scoprire cose curiose e che fanno riflettere. Per esempio, dopo una delle esternazioni di Silvio Berlusconi nei giorni scorsi contro i nostri maestri che protestano contro la riforma Gelmini, alcune centinaia di persone sono entrate cercando su Google la parola “facinorosi” (era questo il termine usato dal presidente del consiglio) per la quale questo sito (gestito da un noto facinoroso) risulta al secondo posto nel motore di ricerca.
Chi scrive due anni fa visse in prima persona in Messico il movimento dei maestri di Oaxaca che lottavano per motivi in fondo non dissimili da quelli per i quali lottano i nostri maestri, ma in un contesto molto più duro e violento con il governo che di maestri ne ammazzò una ventina.
Ebbene il quotidiano “La Repubblica”, che si è scandalizzato perché Silvio Berlusconi ha definito “facinorosi” i nostri maestri, è quello stesso che non si vergognò di definire “facinorosi” i maestri messicani di Oaxaca.
Come si può considerare credibile un quotidiano che, come “El País” di Madrid, appare come di centrosinistra in casa propria ma appartiene alla destra più rancida quando si tratta di America latina?