Quello che mi fa impazzire dei politici (salvo Massimo D’Alema e la sua versione superwoman, Hillary Clinton, che almeno sono sinceri e ammettono che venderebbero la loro madre per il potere) è questa capacità e ostinazione nel recitare il loro mostrarsi disinteressati.
Barak Obama ieri ha accettato la candidatura del Partito democratico statunitense. Poteva ripensarci, in teoria, come Celestino V, e poteva anche lui fare “per viltade il gran rifiuto”.
Ma i bookmakers davano un milione a uno il fatto che ciò potesse accadere. Poteva ripensarci ma… Barak ha accettato!
In fondo anche Obama lo fa per spirito di servizio e perchè, come ha detto ieri tra le bollicine del palazzo della Pepsi Cola, “L’Italia è il paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti…”. Su, guardatelo bene, non vi sembra Sandro Bondi con 50 kg in meno e un po’ di melanina in più?