Nel referendum consultivo convocato dai partiti progressisti in Messico, l’87% dei votanti ha detto di NO all’ingresso dei capitali privati in Pemex, la compagnia petrolifera statale, rifiutando il piano di privatizzazione del governo di Felipe Calderón.
Quando il petrolio fu nazionalizzato, nel 1938, il presidente Lázaro Cárdenas disse: “dal possesso del petrolio dipende di chi è il Messico. Se il petrolio è dei messicani allora il Messico sarà dei messicani”. Oggi, 70 anni dopo, la sostanza del discorso non è cambiata e al centro del programma del governo del PAN (centrodestra) presieduto da Felipe Calderón, su straordinarie pressioni di multinazionali petrolifere, innanzitutto spagnole e statunitensi, per entrare nel mercato messicano, c’è di nuovo la privatizzazione, sia pur parziale, di PEMEX una delle più grandi compagnie petrolifere al mondo.
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