Jesús Cejas Árias, giovanissimo diplomatico cubano, sequestrato, assassinato e fatto sparire dalla dittatura argentina nell’ambito del Piano Condor il 9 agosto 1976, è tornato per sempre a casa. Il suo corpo è stato ritrovato lo scorso aprile nella località bonaerense di San Fernando, successivamente identificato dagli antropologi forensi, e quindi riportato a Cuba dove gli è stato reso l’estremo saluto a Pinar del Río, provincia della quale era originario, accolto da tutto il paese e dalla sorella gemella Teresa.
Nel 2012 era stato ritrovato poco distante anche Crescencio Galañena, l’altro diplomatico cubano sequestrato con l’allora militante della gioventù comunista. Di fronte al clamore per un sequestro che violava deliberatamente l’immunità diplomatica, la dittatura argentina inscenò una macchinazione inviando ad un giornale i documenti d’identità dei due cittadini cubani con una lettera con la quale questi dichiaravano di avere disertato per passare al “mondo libero” e quindi non volevano essere cercati. In realtà, quando fu scritta la lettera Jesús e Crescenzio erano già stati assassinati, dopo essere stati torturati per giorni nel campo di concentramento Automotores Orletti. I loro aguzzini furono l’agente della CIA Michael Townley (che un mese dopo ucciderà a Washington Orlando Letelier, ministro degli esteri di Salvador Allende) e il terrorista cubano-statunitense Guillermo Novo Sampoll, giunto appositamente da Miami.
Pieno Piano Condor, per non dimenticare.