Sul mio biglietto Frecciarossa Firenze-Milano campeggia un “codice di cambio prenotazione”. Sul sito non riesco a cambiarlo. Un amico mi aiuta e mi trova il telefono del centro chiamate. L’inizio della telefonata è surreale. «Come si chiama?» «Gennaro Carotenuto» «qual è il cognome?» Il seguito sarà peggio. «Noi non possiamo cambiarlo, si può fare ma solo in stazione». Ringrazio e vado in stazione perdendo un’ora. La bigliettaia mi stampa il biglietto e c’è scritto chiaramente: «NO CAMBIO NO RIMBORSO». E allora? Il “codice di cambio prenotazione”? «E da cosa deduce -letterale e come se si rivolgesse a un cretino- che “codice di cambio prenotazione” vuol dire che può cambiare la prenotazione?». Cacania profonda.