«Deve proseguire l’azione di riduzione e riqualificazione della spesa corrente, salvaguardando tuttavia la spesa per investimenti produttivi per le infrastrutture, la ricerca e l’istruzione, motori della crescita (Agenda Monti, p. 6)».
«Bisogna prendere sul serio l’istruzione, la formazione professionale e la ricerca. La scuola e l’università sono le chiavi per far ripartire il Paese e renderlo più capace di affrontare le sfide globali (Agenda Monti, p. 9)».
E allora perché, contemporaneamente a quando l’Agenda Monti scrive che bisogna salvaguardare la spesa in ricerca e istruzione e si riconosce che scuola e università sono i motori del futuro, con la legge di stabilità Monti stesso ha tagliato altri 300 milioni?