Due manifestazioni grandi e vigorose, due Plaza de Mayo piene, ma irrimediabilmente divise, hanno ricordato i 32 anni dal golpe in Argentina del 24 marzo 1976, quello dei 30.000 desaparecidos, i grandi passi avanti ma anche i ritardi nel compimento della giustizia.
Prima vengono le Madri di Plaza de Mayo con le Abuelas (le nonne che in questi anni hanno continuato a recuperare i nipoti sequestrati).
Con loro marciano le associazioni storiche per i diritti umani, il SERPAJ con il premio Nobel Adolfo Pérez Esquivel, il CELS, HIJOS (i figli dei desaparecidos), figure come il cineasta Pino Solanas. Più tardi viene la marcia dei partiti di sinistra, con le molteplici sigle che uniscono e dividono l’estrema argentina, molti giovani e slogan più radicali.
Scritto in esclusiva per Latinoamerica.