Il caso della telefonata anonima che avrebbe provocato l’irruzione della Polizia in un ospedale napoletano dove nel pieno rispetto della legge si stava svolgendo un’interruzione di gravidanza terapeutica è un passo avanti verso la criminalizzazione delle donne e un attacco ai medici (spesso pochi) che si adoperano per il rispetto delle leggi della Repubblica e non si nascondono dietro un’obiezione di coscienza troppo spesso di comodo.
Nella vignetta: sul cartello “a favore della vita” e la stessa persona: “tocca il mio cartello e ti uccido”.
La mano, e la mente, che ha agito, sapeva di compiere un atto illegale e di valenza terroristica, che ha sicuramente provocato un trauma grave alla persona coinvolta, oltre a vari reati, come il procurato allarme e l’interruzione di pubblico servizio. Se non fosse un’odissea che la coinvolgerebbe per i prossimi vent’anni non dovrebbe lasciare nulla d’intentato per ottenere giustizia.
La settimana scorsa, ne scriveva Carlo Olivieri qui, con il documento dei ginecologi si è assistito ad un ulteriore tentativo di dare alle ragioni degli anti-abortisti delle fondamenta scientifiche. Con il caso di Napoli si passa alla criminalizzazione della donna, la donna Erode nel senso tecnico del termine, ovvero fornendo alla Polizia la notizia di una interruzione di gravidanza come notizia criminis.
Il passo successivo oramai è il vero terrorismo, come negli Stati Uniti, dove dal 1993 ad oggi sono state assassinate da fondamentalisti cristiani antiabortisti alcune decine tra medici.
In Italia siamo per il momento lontani da ciò. In questi anni il boicottaggio della legge 194 si è esplicitato con l’obiezione di coscienza, che in alcuni casi e alcune province è di massa. Alcuni medici si sono visti costretti a rinchiudere la loro vita professionale nel mero far rispettare la legge. E’ una scelta ingrata umanamente e professionalmente perché è evidentemente più grato far nascere i bambini piuttosto che il contrario. Ma cosa succederebbe se la pratica della delazione napoletana si generalizzasse? Se si trovassero la Polizia tutti i giorni e magari bande di fedeli urlanti sulla porta, quanti altri medici si sommerebbero all’obiezione per sfinimento? Cosa succederebbe se prendesse forma lo Squadrone bianco del quale parla Doriana Goracci qui? C’è il pericolo che la moratoria diventi di fatto laddone non può esserlo di diritto?
Come è evidente, a due mesi dalle elezioni, il tema non può non essere politico e la CEI agisce in questo senso. Se fossimo negli Stati Uniti al partito pro-life (per la vita) si contrapporrebbe in maniera chiara e senza infingimenti un partito pro-choice (per la scelta). Il partito pro-life è arrivato, lo ha fondato Giuliano Ferrara. Invece di fondare non un partito, ma almeno un fronte pro-choice, che difenda le buone ragioni della 194, da Silvio Berlusconi a Rosi Bindi, in molti ne sono turbati e chiedono flebilmente di lasciare la 194 (anche la difesa della 194) fuori dalla campagna elettorale. Temo che sarà difficile che li accontentino.