179 anni fa, il 3 gennaio del 1833, l’impero britannico invadeva le isole Malvinas (Falklands secondo la dizione coloniale), fino a quel momento parte della Repubblica Argentina e che gli stessi britannici riconoscevano come tale. In quel momento tra Argentina e Gran Bretagna vigeva pace e non vi fu nessun preavviso o dichiarazione di guerra.
I soldati imperiali assassinarono parte della popolazione, deportarono il resto, sostituendola con popolazione di origine britannica. A causa di quella deportazione oggi la parte anglofila sostiene che le isole siano popolate prevalentemente da popolazione anglofona e pertanto sarebbero legittimamente parte dell’ex-impero britannico. Dal 1833 in avanti l’Argentina non ha mai smesso di reclamare il proprio diritto sulle isole dalle quali è possibile controllare la strategica regione dell’Atlantico Sud, sotto la quale giacciono ingenti riserve energetiche e che in mano avversa rappresentano un pericolo per l’intera sicurezza latinoamericana.
Solo dalla creazione delle Nazioni Unite ben undici risoluzioni obbligavano la Gran Bretagna a trattare con l’Argentina, cosa che Londra ha sempre rifiutato di fare. Oltre alle Nazioni Unite praticamente tutte le organizzazioni di stati al mondo che non includono la Gran Bretagna hanno considerato legittime le rivendicazioni di sovranità argentina sulle isole. L’Unione Europea, in cambio le considera parte dell’Unione. Nel 2011 il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon ha chiesto ufficialmente al governo britannico di iniziare trattative con l’Argentina sotto l’auspicio delle Nazioni Unite ma il governo britannico non ha mai risposto alla richiesta ONU.
Nella scellerata guerra del 1982, tentata dalla ormai decadente dittatura argentina, il primo ministro inglese Margareth Thatcher, non si fece scrupolo di portare sullo scenario di guerra l’arma atomica che avrebbe usato su Buenos Aires, una città di 12 milioni di abitanti, se la guerra non si fosse rivelata un disastro per la dittatura argentina.
Dalle isole la Gran Bretagna continua a sfruttare risorse naturali rinnovabili e non rinnovabili e ad effettuare esercitazioni militari incomprensibili in un’area del pianeta totalmente pacifica.
Dallo scorso 20 dicembre 2011 il Mercosur ha deciso ed è già in atto un blocco navale in tutti i porti atlantici dell’America latina che impedisce alle navi provenienti dalle isole di attraccare nel Continente.