La Professoressa Elsa Fornero è sicuramente una persona autorevole e seria e la sua commozione è rispettabile. Ma non è possibile far finta di non vedere l’arcaicità di quel “contributivo per tutti” alla base del suo modo di vedere la riforma del sistema pensionistico. La mia generazione ha spesso cominciato a versare contributi intorno a 40 anni, intermittenti o come vi pare e “contributivo per tutti” a 65 anni vuol dire per il 90% di noi avrà una pensione di fame. Io non dimentico che l’INPS tiene segreti i calcoli dei giovani perché sennò “ci sarebbe una rivolta sociale”! Sì può notare ciò o l’unica riflessione autorizzata è “meglio Fornero che Sacconi”?
Si può dire o no che “contributivo per tutti” è un peggioramento e non un passo avanti? Quando chi scrive afferma provocatoriamente “retributivo per tutti” pensa che l’unica soluzione complessiva per il disastro che colpirà quelli che oggi hanno tra i 20 e i 50 anni e quell’ex classe operaia rottamata dalla globalizzazione neoliberale che oggi galleggia tra cassintegrazione e inedia è un profondissimo processo redistributivo. Non si può fare, non c’è la maggioranza, ma ciò non toglie che “contributivo per tutti” sia la direzione sbagliata.
Quando vedo che sui capitali scudati c’è una risibile addizionale dell’1.5% penso che ciò vanifichi completamente la promessa di Mario Monti “mai più condoni”. Perfino Tremonti (poi certo non lo ha fatto) aveva a un certo punto ipotizzato di prelevare un 5% dai soldi luridi degli evasori da lui stesso scudati. Cosa mi rappresenta quell’1.5%? Perché un misero 1.5% e non il 15 o il 25%? È la lotta all’evasione promessa? No. È appena uno specchietto per le allodole. Si può dire o l’unica risposta possibile è “meglio un monti che tre”? Posso poi riflettere che il combinato disposto del colpire le pensioni accompagnato da niente aumento dell’IRPEF per i ricchi, niente patrimoniale, finte misure sulla tracciabilità più qualche spicciolo dagli scudati” vuol dire che Mario Monti sia comunque sotto ricatto da parte dell’ex capo del governo che è ancora così prepotente da avere imposto la maggior parte della manovra?
La lista può continuare a lungo. Si deve essere contenti dell’ICI sulla prima casa anche se modesta, che Romano Prodi aveva eliminato? Si deve essere contenti del recessivo aumento dell’IVA? Dobbiamo contentarci con poche misure sulla casta di scorta dei consigli provinciali? È accettabile lo sganciamento delle pensioni dall’indicizzazione inflattiva? Sì, sono anch’io felice che invece di un circo di impresentabili siedono sul banco del governo una serie di persone più o meno rispettabili. Ma questo non può diventare un ricatto per accettare una serie di misure neoliberali che sono in continuità col berlusconismo e in continuità col modello economico che ha portato il mondo occidentale sull’orlo dell’abisso. Infine: ma lo capisce il Partito democratico che più Monti dura più c’è il rischio di ritrovarci di nuovo il re di bunga bunga?
Sì, va bene ho capito e mi unisco alla litania: “meglio Monti che Berlusconi”. Bla, bla, bla.
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