Il comunicato dell’associazione italiana che appoggia le FARC dedicato al sottoscritto è tra i commenti del post Colombia: un bambino stritolato dalla "guerra al terrorismo". Se posso permettermi una battuta, manca solo l’ora dell’esecuzione del "nemico del popolo", "signor Carotenuto" e trovo sorprendente che "indipendente" per qualcuno voglia dire semplicemente "allineato da un’altra parte".
Ma non è questo l’importante e vado al punto.
Le FARC, nel loro comunicato, anch’esso pubblicato nei commenti di cui sopra, affermano che la selva non sia il posto adatto per
un bambino. Eccerto che la selva non è il posto adatto per un bambino!
Ma le FARC stesse, fino a due giorni fa, veicolavano false interviste a presunti ex-ostaggi che confermavano di aver visto il bimbo Emmanuel recentemente nella selva. E queste interviste, facilmente reperibili in rete e riportate da decine di media, sono state commissionate dalle FARC proprio per smentire le affermazioni di Uribe sull’ubicazione di Emmanuel, sapendo perfettamente che il bambino non fosse più recuperabile, continuando ad ingannare la comunità internazionale che stava tendendo loro la mano ed esponendola ad un fallimento grave.
Due giorni dopo, le FARC ammettono che quelle testimonianze, da loro diffuse ad arte, sono tutte balle e che ha ragione Uribe. Tale comportamento è criminale, irresponsabile, farneticante.
Qualunque guerra, anche la più totale, ha bisogno di un livello politico, di obbiettivi politici e non solo militari. Né Tirofijo, né tantomeno Uribe, si sono dimostrati all’altezza di gestire politicamente il conflitto. Ma sono state le FARC quelle che hanno ingannato la Croce rossa internazionale e i governi di otto paesi coinvolti nel processo di pace in Colombia, partendo dal presidente venezuelano Hugo Chávez, che Uribe e Bush (e la peggior stampa nostrana, a cominciare dall’ex ostaggio Daniele Mastrogiacomo così cinico da godere, mascherandosi dietro la realpolitik, della non liberazione di altri ostaggi meno fortunati, di lui pur di fare un dispetto al diavolo Chávez, Mastrogiacomo sì un vile, soprattutto ricordando la scia di sangue dietro la sua liberazione in Afghanistan) non vedevano l’ora di colpire proprio per boicottare quel processo di pace. Complimenti FARC!
Per anni le FARC hanno giocato con i sequestri di persona, con la droga, con le comunità indigene, commesso crimini terribili, senz’altro inferiori a quelli commessi dai vari governi colombiani, ma ugualmente esecrabili. Non sono crimini casuali, ma frutto di una precisa deriva militarista, dell’essersi sporcati le mani con i sequestri e il narcotraffico, dell’essere pesantemente infiltrati dal nemico. Lo hanno fatto in silenzio, godendo del fatto che soprattutto dagli Stati Uniti era stata decisa una criminale congiura del silenzio sulla tragedia colombiana.
Adesso, alla prima occasione di esposizione mediatica mondiale, le FARC si sono dimostrate totalmente inaffidabili, anzi, come ha scritto ieri Guido Piccoli sul Manifesto, "una banda di imbecilli". Che gioca col sangue delle persone. Che Uribe sia peggio di loro, ed è sicuramente peggio di loro, non sposta i termini della questione.