Con Massimo di Sarno, Antonio Baraibar, Paolo Maccioni
Massimo di Sarno: Se avete avuto modo di seguire i notiziari di questa sera (dal tg1 al tg5) vi sarete accorti che il mondo occidentale è minacciato dall’Iran. Una minaccia seria a quanto pare. Bene, mi piacerebbe sapere come si devono sentire gli iraniani, dato che da alcuni mesi non si parla d’altro che di un attacco del mondo libero e democratico al paese asiatico. Premetto che il sottoscritto non si sente affatto un pasdaran, che, spesso, si trova in aperto dissenso con le frasi che, quotidianamente, ci arrivano da Teheran e che si augura vivamente che l’Iran non stia effettivamente cercando di dotarsi di un arsenale nucleare . Però, quando il ministro degli esteri francese ( altro ex-socialista convertito alla dottrina Bush) dichiara “francesi, non investite in Iran, presto verrà attaccato”, quando dagli Stati Uniti arrivano dichiarazioni da far rabbrividire (come se non ne avessero abbastanza del macello iracheno e del suo milione e mezzo di morti), quando persino da Israele si paventa un attacco definito “imminente”, ebbene, il governo iraniano fa sapere che “se attaccati, ci difenderemo” mi chiedo (e vi chiedo) chi è che minaccia e chi è il minacciato? Nella speranza che qualcuno riesca a rispondere a questo interrogativo, dissipando i miei dubbi, dubbi che mi fanno pensare di vivere in un mondo che gira alla rovescia.
Antonio Baraibar:
1. Sarkozy offre alla Merkel di condividere la Force de Frappe (bombe atomiche) nello stesso momento in cui il suo ministro guerrafondaio minaccia l’Iran.
2. Gli USA fanno un accordo con l’India per forniture atomiche civili e militari, nello stesso momento in cui minacciano l’Iran.
3. L’Inghilterra decide di rinnovare la sua flotta di sottomarini nucleari Trident (per miliardi di sterline).
4. USA, GB, Russia, Cina, Francia, Israele, India, Pakistan, investono cifre astronomiche per modernizzare i loro arsenali atomici, fino a cercare di superare la barriera tra atomica e bomba tradizionale (le atomiche tattiche) per scavalcare le resistenze all’uso delle bombe atomiche nelle guerre attuali e future.
5. Brasile, Australia, Arabia-Egitto, ecc, portano avanti programmi che prevedono il raggiungimento di una loro presenza nella schiera degli “eletti”.
Il TNP prevede non solo la non proliferazione, ma il punto più importante era ed è quello della riduzione delle armi nucleari, non il loro potenziamento, quindi a violarlo sono stati e lo sono i 5 del club ufficiale e gli amici degli amici, come in ogni organizzazione mafiosa..
Il TNP prevede il diritto allo sviluppo del nucleare civile e l’assistenza ai paesi che vogliano intraprendere questa strada.
L’Iran, in una visione teologica della politica e della storia, non ha diritto al nucleare, e’ un polo del “male”.
Io se fossi iraniano esigerei lo sviluppo, non solo del nucleare civile, previsto dal TNP, ma come hanno fatto i popoli “eletti”, me ne uscirei e svilupperei quello militare, unico deterrente ai “regime-change” ed alle invasioni per ricevere la “civiltà” ed essere alleggeriti dal petrolio e gas.
Una legge, nazionale o internazionale, non può prevedere privilegi, ciò la caratterizzerebbe come una legge dell’ancien regime, o se volete come una emanata da una dittatura, ed alle dittature è giusto, lecito e necessario ribellarsi.
Invasione dell’ IRAQ. Si sapeva da subito, lo hanno riconosciuto molti notabili e gazzette (NYT, LAT, ecc.), da ultimo Greenspan, smettiamola di citare e di credere alle favole sulle ADM, smettiamola per il passato, ma in particolare per il futuro. Non crediamo al mainstream che sta preparando la seconda puntata (o ennesima, visto Libano 2006, ecc.).
P.S. Sono contro tutto il nucleare, civile e militare, ma di piu’ sono contro i privilegi che sono la base di ogni male.
Paolo Maccioni: Anch’io sono lontano anni luce dai pasdaran e non provo nessun trasporto per Ahmadinejad, anzi lo detesto. Anch’io mi auguro non si voglia dotare di ordigni atomici, tuttavia sobbalzo sulla sedia quando leggo il serpentone del tgsky sintetizzare “…Ahmadinejad minaccia l’occidente”… Ha detto che se attaccato risponderà, che è diverso.
Il ras del quartiere annuncia di attaccarmi se non faccio come dice lui e io dico: se mi attacchi rispondo, ergo sono io che minaccio lui? ¡El mundo al reves!
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