Come al tempo delle tre I, di Letizia Moratti, della scuola azienda e dei presidi manager, anche nella scuola di Giuseppe Fioroni non c’è posto per i disabili. Per l’ideologia della scuola azienda neoliberale, i 190.000 disabili italiani sono un costo e uno spreco. Un costo, perché bisogna buttare risorse per loro. Uno spreco, perché tanto non andranno lontano, rispetto agli splendidi che acquisiscono crediti formativi per il corso d’equitazione o per la settimana bianca, che nella scuola della Moratti valeva come studiare la grammatica. Per 190.000 disabili ci sono appena 75.000 insegnanti di sostegno, quasi sempre senza alcuna preparazione specifica. Sono semplicemente dei precari che stanno lì per il punteggio e come al tempo della Moratti, se c’è da tagliare, e nell’inverno neoliberale c’è sempre da tagliare, si comincia sempre da loro, precari e disabili, sostegno e disabili, sostegno e precari. E’ la scuola impresa, la scuola post-pubblica, la scuola post-diritto allo studio, post-dignità.
Accompagnalo fuori perfavore. Non vedi che sto spiegando?
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