Riprendo, entrando nel permalink, un post di Elisa di Blogosfere, che fa il punto della situazione su come il mondo dei blog ha trattato il caso della signora Feraru, che ha rischiato il linciaggio e passato molte ore in carcere (la sinistra una volta era sensibilissima verso il fermo di polizia) per la follia collettiva dei bagnanti di Isola delle Femmine, ben supportata dalla follia collettiva dell’italiano medio. Cito, a parte, nonostante mi faccia i complimenti, un ragionamento del mio caro amico Nello Margiotta: hai avuto coraggio di spezzare una lancia a favore della rumena, ma evidentemente hai sviluppato una capacità critica nella lettura
dei media da poter azzardare la tesi innocentista, è per fortuna rapidamente confermata dall’autorità giudiziaria Resta il timore profondo di vivere in una situazione in cui, non si riesce più a sapere quali notizie sono vere e quali manipolate e per quale scopo; credo che bisognerebbe sviluppare corsi di lettura critica per poter affermare i principi di libertà basati sulla veridicità ed attendibilità dei media. Non credo di avere avuto coraggio ed in realtà non mi sono sognato (nonostante alcuni elementi oggettivi sospetti che saltavano all’occhio) di mettere in dubbio la verità ufficiale, ma ho semplicemente denunciato la presunzione di colpevolezza con la quale veniva presentato il caso e il falso pregiudizio sui Rom rapitori di bambini. Poi domani una banda di Rom potrebbe essere condannata per sequestro -e sarebbe una notizia- ma questo non cambierebbe la sostanza.
Questo è il post tratto da Blogosfere e firmato da Elisa:
Una storia di accuse e rettifiche quella della donna rumena arrestata a Palermo per il tentato rapimento di un bambino sulla spiaggia di Isola delle Femmine; nel giro di 24 ore la sorte di Maria Feraru è cambiata così come la deposizione di una testimone oculare che dopo aver dato per certo il rapimento ha ritrattato. Mancano le prove e la donna viene scarcerata.
Anche i giornali hanno ritrattato aggiornando articoli che, con toni allarmistici, denunciavano l’accaduto. Secondo Reporters non è abbastanza:
Le zingare rapiscono i bambini. Spesso. Spessissimo. Ma non nella realtà, nelle leggende metropolitane.
Facendo riferimento a una ricerca Reuters si spiega che non esiste una casistica di bimbi rapiti da nomadi, leggenda metropolitana invece molto apprezzata dalla stampa che alimenta il comune sentire a proposito delgi zingari rapitori e che rettifica sempre malvolentieri.
Pollicino riprendere l’intervento di Reporters e scrive di Santino Spinelli, zingaro che si batte per la dignità del suo popolo.
Anche Jatakamala interviene e parla di psicosi colettiva richiamando recenti discutibili episodi ai danni della comunità Rom. Della stessa idea Gennaro Carotenuto, curatore di un blog che tratta la politica internazionale, che in un lungo post commenta: una falsa notizia non nasce dal nulla, nasce da rappresentazioni collettive, mentalità collettive, che la precedono e la sostengono.
Sul blog discussioni, che in apertura ospita una fotografia di Denise Pipitone, ci si chiede se si tratti di fobia o semplice prudenza ma in rete prevalgono le considerazioni sulla presunzione di colpevolezza nei confronti della zingara accusata.
Riassume bene la vicenda il commento di Poldina:
La strega si trasforma in fata turchina, l’eroina in matrigna. L’ennesina buona notizia che lascia l’amaro in bocca