In Italia, se ti chiami Berlusconi, o Fassino, o Fazio, sussiste una forma estesa di presunzione di innocenza che (vedi Previti) va perfino oltre la condanna passata in giudicato. Se invece sei rumena, specie se prostituta o zingara, sei colpevole senza processo ed è già tanto se non ti fuciliamo sul posto.
Il caso è quello di Isola delle Femmine, in provincia di Palermo. I media sono del tutto univoci: la donna, rom, nomade, zingara, a seconda del grado di grossolanità, è sicuramente colpevole di aver nascosto un bambino di tre anni sotto la sua gonna per sequestrarlo. Dalla Rai a Mediaset, dall’ANSA al Corriere della Sera a Repubblica non si trova un condizionale a pagarlo un milione. Del resto è noto (leggasi: è diffusa vulgata) che gli zingari rapiscono i bambini e non importa che MAI nella storia uno “zingaro” sia stato condannato per un rapimento.
Sul forum di kataweb (gruppo l’Espresso), il più grande editore “di sinistra” d’Italia dà libero sfogo alle foie razziste dei propri lettori. A kataweb devono considerare libertà d’espressione anche l’incitamento al linciaggio: “basta di questa gentaglia.. ops..di queste bestie non se ne può più! così come non se ne può più di tutta quella massa di politici (comunisti) buonisti verso questa gentaglia! Sicuramente purtroppo quella schifo di donna sarà già in giro e chissà magari ha già ripetuto il gesto per cui era stata arrestata! Un sano linciaggio non sarebbe stato male!”. Quella che si firma addirittura come Avvocatessa Barbara Pelle (una principessa del diritto) dice: “Io l’avrei lasciata nelle mani della gente. Non c’è niente di più efficace di una folla inferocita. Questa gente deve tornare da dove è venuta, siamo stanchi dei loro modi di fare da ‘bestie'” e via seguendo, senza che il gruppo l’Espresso senta la decenza di intervenire visto che nel proprio forum si stanno commettendo dei reati.
Sarà andata davvero così come la raccontano i media? Forse, chissà. In più di un caso i magistrati hanno poi dimostrato che la sola presenza della “zingara” aveva fatto spaventare i genitori ed immaginare un sequestro. Ovviamente, nel caso tra qualche mese la zingara sequestratrice fosse dichiarata innocente perché il fatto non sussiste, non avrà alcun diritto di rettifica.
E allora l’importante è la disparità ademocratica di fronte all’informazione, prima ancora che di fronte alla legge, delle persone. E’ ovvio, è pleonastico e noioso dirlo, eppure va detto ogni volta che è necessario: per i potenti mille prudenze, per una rumena senza fissa dimora, la presunzione di colpevolezza e l’incitamento al linciaggio.
A tutto questo si aggiunge il pregiudizio razzista radicato: gli zingari rapiscono i bambini. Non importa che MAI -NEANCHE UNA VOLTA- nella storia uno “zingaro” sia stato condannato per un sequestro: per i bravi italiani gli orchi -da Mazara a Cogne, da Casalbaroncolo a Rignano- vengono sempre da fuori.