Tutta la mia solidarietà a Daniele Mastrogiacomo, sincera, personale, sentita. Ma non al quotidiano La Repubblica. Non ce la faccio. Ci fanno o ci sono? Cercano solidarietà ma offrono razzismo e arabofobia. Guardate l’immagine. Loro fanno scrivere in ARABO “liberate Mastrogiacomo”. Che c’è di strano direte voi? C’è di strano che Mastrogiacomo è in mano ai talebani, che non sanno l’arabo, ma parlano PASHTUN.
Musulmano=arabo è l’equazione ignorante (ma non ingenua) che fa La Repubblica, che è come dire che siccome un tipo viene sequestrato dai polacchi che sono cattolici allora possiamo chiederne la liberazione in italiano.
Ed è anche come dire che Mastrogiacomo non può essere stato sequestrato all’interno della sporca guerra iniziata con l’invasione del 2001 (o nel 1979 se preferite) ma è stato sequestrato dall’internazionale del terrore contro la quale le democrazie occidentali si oppongono. Forse i sequestratori di Mastrogiacomo conoscono l’arabo, ma sicuramente conoscono il Pashtun. E allora la scelta di La Repubblica è politica quanto islamofoba e soprattutto arabofoba. Oppure mettetela in Pashtun, che è la lingua dei rapitori di Daniele e ne riparliamo.
Parole chiave: Media, la Repubblica, Daniele Mastrogiacomo, arabofobia