Lucio Giacomini: mi permetto di mandarle copia di mia lettera al quotidiano l’Unità, sull’argomento da Lei così ben analizzato, ma… che vergogna! questa sarebbe la sinistra per cui i miei hanno combattuto?
Carissimo giornale che fù Bibbia per i miei familiari,
vengo per la prima volta a Voi, in quanto sconcertato e in certi versi nauseato da ciò che viene detto e scritto in merito a certi avvenimenti avvenuti nelle mie terre, ovvero Trieste e dintorni. Il sign. Violante giorni fa ha fatto un affermazione alquanto discutibile, soprattutto per chi come mè è nipote di quei partigiani comunisti che per la liberazione furono anche torturati dai fascisti cittadini e poi spediti nei campi di sterminio, e con grande fortuna ne uscirono vivi ma minati nel fisico e nello spirito. Orbene il sopradetto signore, ma anche altri della cosidetta sinistra di oggi, che è già tutto un dire, assumono agli onori, gli italiani infoibati dalle truppe del maresciallo Tito, dimenticando però lor signori alcune cose essenziali, o forse addirittura ignorandole, il numero dei morti fù gonfiato ad arte dai nazionalisti di destra che così ne fecero una bandiera, che questa città ebbe un numero elevato di collaborazionisti dei fascisti e dei tedeschi poi, tanto che come certamente lor sapranno, la destra è presente in tutte le sue forme e in forza, facendo leva sullo spirito di italianità e di anti-slavismo e inneggiando all’odio razziale, retaggio del 1918, i signori si studino bene la Storia, ma non quella dei sussidiari scolastici. Al finire della guerra, non si ebbero in città punizioni di nessun genere per coloro che, con la loro bella camicia nera, furono torturatori e assassini, tanto che alcuni anche se vecchi, girano indisturbati per le vie cittadine, il bello della vicenda, è che allora ebbero posti di comando che ancora oggi sono a disposizione dei loro figli, tra impiegati del Comune e avvocati ce ne sono a bizzeffe, fate Voi. Provate solo a pensare a quei momenti, quando hai tra le mani quello che ha torturato e sterminato la tua famiglia, facile dire perdona, soprattutto quando non si è al loro posto, certamente vi furono anche degli errori e vendette personali, ma credetemi che la maggior parte non furono gettati per niente, ne sanno qualcosa gli abitatori dei dintorni, mai interpellati in quanto usano da secoli la lingua da cancellare ovvero lo slavo, meglio credere ad una organizzazione da tempo dedita allo spargimento del seme dell’odio, quale la Lega Nazionale, del quale scopro giorni fa sul giornale cittadino, riceve finanziamenti dalla provincia di Trieste, ossia dalla Bassa Poropat, siamo all’incredibile, noi sovvenzioniamo le destre? e poi ci chiediamo perché la sinistra perde i consensi!
Gran parte degli esuli istriani, scappati perché collusi con i fascisti o impauriti dalla propaganda che li minacciava di morte certa perchè italiani, e vi ricordo che vi furono anche quelli che rimasero, e non subirono nessun maltrattamento, in quanto fortemente motivati, vengono coccolati dai vecchi prima, nuovi oggi, fascisti, nel dopoguerra vennero insediati in città, dove ebbero agevolazioni per case e posto di lavoro, guarda caso sono quasi tutti comunali e vivono in case dell’ex IACP, presero i posti di altri che vennero cacciati con i più disparati motivi, tanto che la popolazione locale emigrò in massa negli anni tra il ’50 e il ’58, questa storia viene raccontata distorta, nelle liste vengono anche inseriti dalmati e istriani, cosa non vera, loro se avevano firmato la carta con cui dichiaravano di essere esuli politici, non avevano certo bisogno di andarsene. Troppo complessa la storia della mia terra, sempre scritta falsamente e distorta a piacere, e anche per questo troppo spesso ignorata dal resto della nazione. In merito alla questione delle foibe Vi invito, se può interessare, un sito che spiega in parte, qual è la verità : http://www.cnj.it/documentazione/irredente.htm
con l’occasione porgo i più distinti saluti e l’augurio che le moderna sinistra non perda anch’essa la memoria.
Immagino che dopo questa mia, gli attacchi politici cittadini al sottoscritto, magari come altre volte, con intimidazioni destrorse, non mancheranno.