Con Attilio Bongiorni, Lorenzo Aprile, Piero Cannistraci, Alessandro Perrone, Piero De Luca.
Attilio Bongiorni: Ho commentato un articolo su beppegrillo.it parlando delle gravi responsabilita’ del fascismo in merito. Ebbene… l’hanno rimosso.
E ne hanno lasciati altri che… meglio non commentare.
Lorenzo Aprile: non sopporto paragonare i crimini fascisti alla resistenza! Se hai voglia a proposito propro ora mi sto battendo (da ieri) su un blog di libero sulle foibe e davanti a tanto odio per la resistenza mi sento quasi impotente!
Piero Cannistraci: Ho trovato ieri su un blog amico questa ricerca a proposito delle foibe che ho postato, e vi partecipo volentieri, non dimenticando di esprimere tutta la mia solidarietà all’ANPI.
Alessandro Perrone: Concordo con lei su tutto il fronte, però non sono d’accordo con il titolo, poiché io che sono elettore del centrosinistra e sono un comunista, sulla questione foibe ed esodo non ho nulla da spartire con questi perfetti esempi del "politicamente corretto". Un conto è la ricerca storica e l’approfondimento scientifico degli eventi, che vanno sostenuti senza paura, altro è l’accozzaglia di mistificazioni fasciste sulle foibe e sull’esodo, che peraltro sono due eventi del tutto separati, ma che oggi sono prese per buone e propinate come oro colato; a proposito basti riflettere sullo spot della RAI, grondante di revanscismo anti-slavo, riguardo il "giorno del ricordo", dove si citano come martiri delle tirannia comunista i popoli della Dalmazia che invece è sempre stata croata ad esclusione di Zara, la quale essendo stata bombardata da tedeschi ed alleati era stata evacuata ben prima dell’arrivo dei partigiani di Tito. Il punto è per me molto chiaro, io sono stato abituato a leggere la storia per fare politica, mentre i fascisti, vecchi e nuovi, usano la storia per politica, quindi non c’è e non ci potrà mai essere nulla di condiviso, l’Italia è degli antifascisti, gli altri dovrebbero essere solo tollerati per rispetto del sistema democratico.
Piero De Luca: Quanto successo a Napoli è stato anche corroborato dalla presenza di Giuseppe Gambale nel ruolo di cosiddetto Assessore all’Educazione. Per chi non conoscesse il personaggio, ne segnalo l’interessante curriculum politico. Catapultato (e miracolato) in Parlamento con un migliaio di voti nel lontano 1992 grazie alla rinuncia del Giudice Carlo Palermo eletto nelle fila della Rete di Leoluca Orlando e che optò per altra circoscrizione, il Gambale ha poi stazionato permanentemente in Parlamento fino all’anno scorso, girovagando praticamente per tutto l’arco costituzionale afferente al centrosinistra (Rete, PdS, Democratici, Margherita, etc…) saltando di qua e di là sempre alla ricerca di un seggio sicuro, puntualmente ottenuto ad ogni occasione e segnalandosi sempre per la più assoluta invisibilità istituzionale. Almeno appunto fino al 2006, quando, chiusesi per lui le porte di Montecitorio, decise di riprovare con quelle meno remunerative del Comune di Napoli. Trombato senza pudore, nonostante fosse capolista della potentissima Margherita napoletana, è stato giustamente ricompensato con un meritatissimo posto di assessore alla Scuola e all’Educazione, per il quale lui, una volta medico, ha notoriamente molta competenza…
Ora, volete voi meravigliarvi se un tale personaggio, fulgido esempio innanzitutto di attaccamento senza freni alla poltrona, qualunque essa sia, dimostri una così palese sensibilità per la verità storica, per l’antifascismo, per l’idea stessa di democrazia? A tutti voi l’ardua sentenza…
Parole chiave: Italia, storia, fascismo, antifascismo, foibe, giorno del ricordo, ANPI