Gennaro Carotenuto 
Ne ho lette di cotte e di crude sul calcio e sul “che fare”, perché si possa tornare in Curva B come mi ci portava mio padre, quando il portiere era Carmignani e l’allenatore Vinicio, con il panino con i friarielli preparato da mamma. Sono più o meno tutte sensate (a parte il fatto che la parte sana del tifo deve isolare i violenti, perché nessuna persona sana di mente, tenendo un bambino per mano, affronterà un teppista con spranga e coltello), anche se a sentire le dichiarazioni di Matarrese non se ne farà nulla o quasi.
Vorrei aggiungere il mio granello di sabbia, una cosa di corollario ma della quale a molti sfugge l’importanza: vorrei che la pratica agonistica giovanile fosse collegata ai risultati scolastici.
Per avere diritto a giocare a pallone nelle squadre giovanili, si dovrebbe essere vincolati alla frequenza scolastica con profitto, altrimenti non si gioca.
Come diceva Gianni Morandi “uno su mille ce la fa”. Ai 999 la scuola serve, ma anche per il millesimo… è infame avere degli idoli semianalfabeti per i giovani che sgommano in Ferrari, stanno con le veline e sbagliano i verbi. Lumpenpadroni!
