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Resistenza popolare (foto di ieri) contro manifestazioni di appoggio al golpe, con grandi mobilitazioni dall’una e dall’altra parte. È oramai stato d’assedio con la sospensione del “diritto all’inviolabilità del domicilio, al diritto di associazione, libertà di spostamento e di espressione” come ha comunicato senza vergogna il deputato Rolando Dubón Buezo, portavoce della giunta golpista. La diplomazia è compatta nell’isolare il dittatore Roberto Micheletti (il paisà tifoso dell’Atalanta che riscuote una scandalosa fortuna nei media di regime italiani) ma allo stesso tempo, anche per la posizione di retroguardia assunta dagli Stati Uniti, non siamo alla vigilia di una sconfitta politica del golpe.
Micheletti nelle ultime ore confonde le acque promettendo di anticipare le elezioni mentre domani il presidente deposto Mel Zelaya vorrebbe rientrare in patria sotto braccio a José Miguel Insulza (segretario dell’OSA) e Cristina Fernández de Kirchner (presidente argentina). Sarà arrestato come dichiarato da Gorilletti Micheletti, ucciso come temono molti, riprenderà il suo posto nella Casa Presidenziale, come spera la Resistenza o resterà impantanato in trattative che tradiranno i movimenti indigeni, sociali e popolari che l’appoggiano rinunciando all’Assemblea Costituente?
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