Paolo Maccioni: Il blog è una delle poche frontiere rimaste, se non l’unica, da opporre al m.m. (mainstream massmediatico) sempre più paludato, viziato, appiattito, embedded, asservito e reticente, quando non volutamente mendace. La blogosfera non garantisce la veridicità dei contenuti, si obbietta. Può darsi, ma il suddetto universo del m.m. forse la garantisce? Ci racconta la guerra israeliana in Libano dagli hotel di Gerusalemme o di Tel Aviv, e per raccontare Cuba si serve della voce di direttori, reporter ed opinionisti al soldo della CIA, su Miami Herald, Channel 41 e Diario Las Américas (vedi qui) o di Radio TV Martí, l’emittente governativa Usa che non può trasmettere nel territorio Usa a causa delle leggi anti-propaganda (bel paradosso!). Ancora, ci raccontano la sollevazione di Oaxaca ricopiando i dispacci governativi, mentre Brad Will di Indymedia di New York, dà la propria vita per documentare – sul campo – cosa succede davvero. In ogni caso, il blog è uno strumento per dar voce a chi non ne ha, ma non a tutti, non dimentichiamoci che la gran parte della popolazione sul pianeta non è connessa. Ci scriviamo e ci leggiamo in fondo fra privilegiati… abbiamo la responsabilità di dar voce ai non connessi…