Da anni, pervicacemente

Quando si parla di migranti, di problemi connessi alla xenofobia, per anni, con cocciutaggine mi sono rifiutato di classificare nella categoria “razzismo” gli articoli scritti da me e da altri sul tema. Per anni ho preferito racchiuderli in una categoria “migranti e integrazione” che mi sembrava potesse comunque essere il segnale che ci fossero resistenze in un percorso inevitabile di integrazione.

Adesso comincio a non crederci più e mi sto domandando se è giusto cominciare a catalogare il tema all’interno di una nuova categoria chiamata “razzismo”. Onestamente lo vedo come una sconfitta ma temo che sia giusto chiamare le cose col loro nome. Cosa ne pensano i lettori/autori abituali di “Giornalismo partecipativo”?