Milena Lonati: Concordo col pezzo intitolato Far politica è redistribuire! 70.000,00 euro diviso 13 = 5.384,62 meno il 40%? (2.153,85 euro) = 3.230,77 euro netti. Davanti a questa cifra, io, con un reddito che è meno della metà (molto meno), sono una poveraccia! E dunque, se lo Stato abbisogna di risorse economiche, inizi a prelevarle da questi signori del c.d. "ceto medio"! Senza dimenticare che il recupero dell’evasione (fatto con i sacri crismi), darebbe fiato alle casse dello stato!
Gennaro Carotenuto: Cara Milena,
avrai sicuramente notato l’approccio pietistico scelto da La Repubblica (Cfr. Alberto Statera, p.1 e 7) nel presentare un reddito da 140 milioni lordi come quello di un povero disgraziato. A mio modesto avviso ciò si ricollega a due punti essenziali:
1) Essendo i redditi oltre i 70.000 Euro il target tipico delle campagne pubblicitarie dei clienti (pubblicitari) di Repubblica, questo cliente (acquirente) va difeso a spada tratta nel suo potere di acquisto. Dalle macchine di semilusso (non dico le Ferrari, ma almeno quelle da 30-50.000 €uro) ai prodotti di marca, il mercato pubblicitario di Repubblica si regge su quel target di clienti. E tra difendere quei clienti e difendere un po’ di equità sociale, Repubblica non ha dubbi.
2) Mi dispiace molto che l’Italia non sia la Svizzera o il Lussemburgo o il Principato di Monaco e che quindi il nostro quintile più ricco sia così povero. Ma se i redditi oltre i 140 milioni sono nel quintile più ricco di questo paese, questo non è certo colpa dei quattro quintili più poveri. Quindi se è venuto (ma è venuto davvero?) il momento di fare un po’ di redistribuzione questa si fa a scapito del quintile più ricco che c’è. E se questo si considera povero perché non ha lo yacht a mare, a me (ed al governo che ho votato) devono continuare a interessare di più le famiglie monoreddito con bambini, i precari, i pensionati i disoccupati e i sottoccupati, i lavoratori in nero non garantiti e il mondo dell’indigenza che è presente intorno a noi.
Parole chiave: Italia, Governo, Romano Prodi, Finanziaria 2006, redistribuzione