un’amica mi segnala -per una volta che me l’ero risparmiato- il pezzo di Omero Ciai di domenica 13 che, ovviamente da Miami, celebra a modo suo gli 80 anni di Fidel Castro. Fa il pezzo sul Granma che, come tutto il mondo ha saputo il giorno dopo, ha titolato “assolto dalla storia”. L’organo del PCC ha fatto una pagina di dichiarazioni celebri tra le quali spicca una di Massimo d’Alema a Prensa latina nel non remotissimo 1995: “[Fidel] è ascoltato perché dice la verità sull’ingiustizia e la miseria di cui soffrono i popoli”. D’Alema all’epoca pensava di rendere l’onore delle armi ad un fenomeno residuale, oggi non lo ridirebbe. Ma il fatto carino è che Ciai fa ancora un uso privato del mezzo per lanciare frecciatine in giro con un giochetto su chi c’è e chi non c’è tra i citati dal Granma di una provincialità disarmante.
E allora c’è d’Alema ma non c’è Bertinotti (tiè!), c’è Andreotti ma non c’è Diliberto (beccati questa) e… stoccatina finale, c’è Naomi Campbell ma non c’è Gianni Minà (e così t’ho messo a posto).
Che classe, Omero Ciai!