Il nome di Quintín Cabrera può dire poco al pubblico italiano, ma dice molto alla storia dell’America latina, alla storia della musica latinoamericana, del canto popular, alla storia delle donne e degli uomini imprescindibili (come disse Bertold Brecht) che lottano dal primo all’ultimo respiro della vita dalla parte degli ultimi e di quelli che tra torero e toro staranno sempre dalla parte del toro.
“Io sono nato a Montevideo” cantava Quintín. “E sono nato il 25 aprile del 1945, il giorno della Liberazione d’Italia” aggiungeva sempre con orgoglio e poi accennava “Bella Ciao”, come fosse davvero un merito e un segno del destino essere nato proprio quel giorno.
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