Basta!

 

Quello che penso dell’Economist e di chi considera tale settimanale autorevole, l’ho detto e scritto in ogni salsa, per esempio in L’Economist e la patente d’indegnità, Quando sento dire “Se lo dice l’Economist…”, “l’autorevole Economist…”, “viva l’Economist”, “l’Economist, la bibbia…”, “l’Economist, che non è certo di sinistra…” mi viene da vomitare.

 

La presunta autorevolezza dell’Economist infatti deriva dall’essere stato in questi decenni una delle cariatidi che ha sostenuto a spada tratta l’imposizione

del neoliberismo anglosassone sul pianeta. Ha difeso il neoliberismo come un dogma di fede e non ha mai fatto autocritica quando i campioni del neoliberismo, Fujimori, Menem, Collor de Mello, De la Rúa, Sánchez de Lozada, scappavano con la cassa o massacravano la popolazione e non ha mai battuto ciglio di fronte all’evidenza dei crimini e disastri del neoliberismo che nei cinque continenti ha creato fame, guerra e dissoluzione sociale.

Detto questo, però, per una volta… questa copertina – come quella di Newsweek- ci piace! Basta Berlusconi, basta Economist! Oddio, detto dall’Economist, sono perfino tentato di rispolverare l’adagio rooseveltiano (Teddy, non FD): "è un figlio di puttana, ma è il nostro figlio di puttana!" Economist, giù le mani da Silvio nostro, che a dire BASTA ci pensiamo noi!