Una volta anche per il revisionismo ci volevano alcuni decenni. Anzi, prima si faceva la storia, poi veniva la storiografia, poi si digeriva, e poi solo dopo un bel po’ si revisionava, spesso pretestuosamente. Adesso il revisionismo si fa a tambur battente. Bastano 48 ore, saltando i preliminari.
Quando stasera a Zapping, la trasmissione di Radio1 più di destra di tutta la radiofonia, moderata (per modo di dire) da Aldo Forbice, che in questi anni ha difeso tutti i crimini del neoliberismo e tutte le guerre del neoconservatorismo, una degli opinionisti, l’imprenditrice veneta Marina Salomon ha spiattellato lì: “Bush non era di destra, era solo un cretino” confesso che mi è corso un brivido nella schiena.
A prescindere che del cretino non si dà neanche a Maurizio Gasparri e mi sono sempre state antipatiche le vignette che disegnano Bush a scimmia e Silvio nostro come diversamente alto, la mente è corsa a spezzare le due parti del periodo della Salomon:
“Bush non era di destra” e “[Bush] era solo un cretino”.
Voi capirete che in pochi ambienti si dà impunemente (non in pubblico) del cretino al [ex] presidente degli Stati Uniti e in genere non sono ambienti influenti. Appena poco tempo fa per affermazioni del genere contro la Salomon potevano presentarsi interrogazioni parlamentari e lei essere lapidata sulla pubblica piazza da fondamentalisti neoconservatori in servizio permanente effettivo. Lo scaricare il cretino Bush oggi ha una doppia valenza. Si salva la destra (i cavoli) e si scarica la capra (Bush).
Peccato che è la stessa capra che fino a ieri anche la Salomon, e soprattutto Zapping, difendeva a spada tratta. Forse hanno sempre pensato che Bush fosse un cretino, forse no. Forse i mille Massimo Teodori o Giuliano Ferrara di turno (o il nostro capo del governo) pensavano davvero che W fosse un grande statista. Nel primo caso erano degli ipocriti. Nel secondo i cretini erano loro. In entrambi i casi oggi si scarica Bush per salvare la destra, che di fronte al disastro lo rinnega. Ma di destra era l’ideologia di Bush, la parte politica di Bush, gli elettori di Bush, i media di Bush.
Per questo disegnarlo come una macchietta non è mai stato utile. Bush era uno di loro, il capo di tutti loro, ha organizzato golpe, bombardato, stuprato, torturato, ucciso in nome di un’ideologia perversa, il neoconservatorismo, e in nome del neoliberismo rivelatosi criminale e fallimentare. Bush non era un cretino. Era un criminale ed era il capo di tutti loro, i complici che oggi fanno finta di non conoscerlo.