Forse non c’è nessun giallo dietro il non andare di Silvio Berlusconi alla cerimonia d’insediamento di Barack Obama. Resta però quella battutaccia, “io sono un protagonista e non una comparsa…” che è nello stile del personaggio anche se sarà stata senz’altro smentita.
E però fa un po’ tristezza questo Berlusconi così affannato a mostrare coesa la sua maggioranza (se ci fosse una vera opposizione starebbe già traballando) che deve pure rinunciare a una passerella internazionale così importante. Vanno gli ambasciatori e punto.
E poi ancora, lui straricco, non può neanche permettersi lo sfizio di trattenere il più bel giocattolo del suo Milan, Kakà, il giocatore che fino a ieri apparteneva a dio e che oggi… vedi striscione nella foto.
Stretto dal dovere di mostrarsi uno statista (mostrarsi…) e quindi far vedere al paese che anche lui fa sacrifici, è probabile che sarà costretto a rinunciarci. Uno è padrone di mezza Italia, è capo del governo, ha un patrimonio di venti miliardi di Euro, e da oggi in poi avrà bisogno di un normale lassativo per Kakà? Sic transit gloria mundi. Ma uno che cosa diventa a fare Berlusconi allora?