La notizia viene proposta senza vergogna né pietà, né facendo funzionare il cervello. Viene proposta come una notizia simpatica e invece è l’ennesima testimonianza di un mondo che va indietro.
In Svizzera, nell’esclusiva località di Winterthur, un ristorante che si chiama "Storchen" propone pietanze realizzate con latte umano.
Le donne, che eufemisticamente vengono definite donatrici, vengono pagate 3,7 euro a poppata.
La balia è una figura importante della storia. Una vigorosa (e bisognosa) donna del popolo integrava l’alimentazione dei figli delle classi agiate liberando la madre dall’allattamento con motivazioni di salute o estetiche.
E’ una figura che aveva una sua collocazione anche affettiva importante in una società fondata sulla gerarchia. La democrazia, la diminuzione del numero dei figli e l’accrescere della giustizia sociale e della qualità della vita e della salute ha consegnato alla storia queste figure.
Adesso, in un mondo nel quale metà della popolazione mondiale è così povera da prendere in considerazione la possibilità di vendere organi del proprio corpo, ritorna la balia come farsa di se stessa. Donne povere, probabilmente immigrate, invece di nutrire i loro neonati, potranno scegliere di vendere il loro latte per alimentare perversioni culinarie di ricchi. E’ il libero mercato, vero?