Il testo che ho inviato il giorno 11 gennaio sulle farneticanti accuse di antisemitismo mosse ad Hugo Chávez, conteneva un errore formale che mi è stato segnalato da vari amici. Una volta visto il testo manipolato così come presentato dal Centro Wiesenthal di Buenos Aires, ho chiesto informazioni ad Aporrea (un’agenzia di stampa venezuelana) che mi ha inviato un testo che non era esattamente corrispondente alle parole pronunciate da Hugo Chávez disponibili qui: Nella versione ufficiale dunque il presidente venezuelano afferma: “El mundo tiene para todos, pues, pero resulta que unas minorías, los descendientes de los mismos que crucificaron a Cristo, los descendientes de los mismos que echaron a Bolívar de aquí y también lo crucificaron a su manera en Santa Marta, allá en Colombia”.
La versione fornita dal (o al) Centro Wiesenthal di Buenos Aires, eliminando il contesto è completamente stravolta: “el mundo tiene para todos, pues, pero resulta que unas minorías, los descendientes de los mismos que crucificaron a Cristo, se adueñaron de las riquezas del mundo”.
Non c’è bisogno di traduzioni né di studi semantici. La notte di Natale il presidente Chávez parlava di Bolívar, di impero e di imperialismo. Hugo Chávez paragona continuamente l’impero statunitense e l’oligarchia creola che si sono appropriate di tutte le ricchezze del continente, all’impero romano. Hugo Chávez da sette anni è costantemente crocifisso, ridicolizzato, presentato in maniera macchiettistica, accusato in maniera totalmente infondata di essere un dittatore, o di violare i diritti umani, o di censura sulla stampa, o di essere antisemita, domani sicuramente di possedere armi di distruzione di massa.
Risulta vergognoso il tentativo di applicare a Hugo Chávez categorie politologiche europee e solo europee. Sostenere che il passaggio del discorso della notte di Natale fosse antisemita è soltanto l’ennesimo passaggio di un’aggressione mediatica, economica e militare contro il Venezuela bolivariano. Quando Donald Rumsfeld parla dell’ “asse del male latinoamericano” da colpire non parla a vanvera, sta preparando un’altra guerra che sarà condotta contro il Venezuela e/o contro la Bolivia di Evo Morales. La delegittimazione del nemico è parte del progetto bellico. L’accusa di antisemitismo (cosa c’entra Chávez con l’antisemitismo?) serve a stigmatizzare Chávez presso un determinato tipo di pubblico europeo, a limitare l’azione dell’OPEC e a presentare sotto una cattiva luce l’imminente Foro Sociale Mondiale di Caracas.