Dovevamo arrivarci: la Bolivia cambia e potrebbe perfino arrivare la giustizia in quel disgraziato paese. Per ora si va ancora indietro: il parlamento a maggioranza di destra uscente approva un pacchetto di norme per garantire l’impunità per crimini contro l’umanità come l’assassinio a sangue freddo del prigioniero Ernesto Guevara nel 1967.
Ma -lungi dallo scandalizzarsi- per il quotidiano “La Repubblica”, l’articolo (immancabilmente a firma Omero Ciai), un’eventuale azione giudiziaria contro gli assassini del Che sarebbe una possibile “ritorsione” del nuovo presidente Evo Morales (Cfr. La Repubblica, 7/1/2006, p. 20).
Il quotidiano la Repubblica è sempre spregiudicato nella sua copertura di cose latinoamericane, è sempre immancabilmente appiattito sulle posizioni statunitensi, come più volte abbiamo denunciato. Ma un’eventuale azione penale obbligatoria (trattasi di omicidio volontario premeditato), rimandata per 38 anni viene definita adesso (Devoto Oli): “Opposizione di atteggiamenti ostili a iniziative ostili altrui, spesso con l’idea di una reazione sproporzionata al torto ricevuto”. E’ troppo. Fa ricordare i discorsi su Priebke “povero vecchio”.
Un processo penale contro chi uccise a sangue freddo un prigioniero inerme, prendendo ordini da un paese straniero e consegnando alla CIA come prova le mani mozzate del Che morto per confermare il tradimento, sarebbe dunque per il quotidiano La Repubblica una “reazione sproporzionata”.
La Repubblica si interessa poco di crimini contro l’umanità in America Latina, ma chissà come definirebbe un’iniziativa penale contro l’ex-presidente fondomonetarista Gonzalo Sánchez de Lozada che nel 2003 prima di fuggire (ovviamente a Miami) fece sparare sulla folla facendo oltre 70 morti.
Il primo giro internazionale di Evo Morales (l’Avana, Caracas, Madrid, Parigi, Johannesburg, Pechino, Brasilia) è così indigesto (ma così importante) che Repubblica ha preferito non spiegarne i motivi e le novità ai propri lettori né in positivo (e quando mai?) né in negativo.
Repubblica copre le questioni latinoamericane sempre e solo per aneddoti, i protagonisti vengono presentati sempre in maniera caricaturale ed il punto di vista è sempre quello di Washington. E questo sarebbe un quotidiano di centrosinistra?