Evo Morales è presidente della Bolivia. A 513 dall’invasione europea e quasi duecento anni dall’indipendenza è il primo nativo a raggiungere questa carica. Riceviamo direttamente dall’interno del centro degli osservatori internazionali a La Paz i loro dati che sono oramai incontrovertibili: Evo Morales è al 51%, Tuto Quiroga, la destra di sempre è appena al 31%. Il programma di Evo è facilmente riassumibile nelle sue stesse parole: “smantellare il neoliberismo, nazionalizzare gli idrocarburi, sovranità nazionale”.
La giornata elettorale è stata caratterizzata dalla scandalosa esclusione dai seggi di centinaia di migliaia elettori, in stragrande maggioranza elettori del MAS (Movimento al Socialismo) di Evo. Nel progetto di chi ha provato a bloccare il corso della storia il numero è così amplio da aver potuto impedire a Evo l’elezione diretta che invece dovrà essere sanzionata dal parlamento di La Paz. Non è stato così. I Quechua, gli Aymará, i Guaraní per la prima volta sono governo in Bolivia. Più tardi un commento più esteso su gennarocarotenuto.it