E’ Sarah Palin, candidata alla vice presidente degli Stati Uniti, che ha tutto ma proprio tutto per essere, se mai lo sarà, la donna dell’Apocalisse. Il massimo dell’esperienza politica è stata fare il sindaco di un paese grande come Filottrano, 9.000 abitanti.
La donna che viene dal freddo, governa l’Alaska, è nata per essere adorata dalla destra fondamentalista protestante, paladina della pena di morte, del possesso di armi, dell’antiabortismo militante e del “destino manifesto” degli Stati Uniti popolo eletto da dio a dominare il mondo.
Domani Palin potrebbe essere il presidente degli Stati Uniti d’America, come Theodore Roosevelt, Harry Truman, Lyndon Johnson e Gerald Ford, tutti presidenti che nel XX secolo sono diventati tali senza essere eletti ma per morte o impedimento del titolare. Non è un’ipotesi remota visto che John McCain è un gioviale vecchietto di 72 anni (è nato un mese esatto prima di Silvio Berlusconi) dalla salute non eccellente. L’abbiamo sfangata con Dan Quayle, l’impresentabile che fu vicepresidente di George Bush padre e perfino (quasi) con Dick Cheney, l’uomo dell’Halliburton messo a guardia di Bush figlio, ma non sempre può andar bene.
La scelta di Palin è di un cinisco stratosferico e ammiccherebbe (ma non è troppo semplicista?) alle donne che sognavano Hillary Clinton presidente ma tant’è: immagine spendibile in tivù per le casalinghe disperate e destra dura e pura, dio, patria e soprattutto famiglia (solo quella tradizionale, manco a dirlo). Se mai dovesse diventare presidente, oggi o anche tra quattro o otto anni, una così sarebbe il comandante in capo, governerebbe con l’Antico Testamento alla mano, e con quello controllerebbe i codici nucleari. Pregate per la salute di John McCain.