Uno dei punti chiave della definizione di Web 2.0 è quello della centralità della conversazione, ovvero del fatto che molte persone contribuiscano (anche in molte altre forme) a un post o un articolo, o in senso più generale alla vita di un sito, dicendo sistematicamente la loro, ovvero dialogando.
Pur se abbastanza convinto che la conversazionalità sia realmente centrale, ed anche questo sito ne è una dimostrazione, sono sempre stato abbastanza curioso (anche per le vicissitudini che alcuni ricorderanno) rispetto alla reale importanza della conversazione.
Sto cercando da tempo studi attendibili su quant’è la percentuale di lettori dei commenti rispetto ai lettori totali, quanti sono i commentatori e quant’è la percentuale di reload (ricaricamenti della pagina) dati solo dal voler vedere se qualcuno ha commentato (any suggestion?).
Credo che la forchetta delle risposte possibili sia molto ampia, ma credo anche che capire meglio la reale importanza dei commenti, sarebbe importante capire qualcosa di più della nebulosa informativa partecipativa. Qui mi imbatto in questo studio, peraltro abbastanza empirico, che sostiene una cosa: la stragrande maggioranza dei commentatori lo farebbe una volta sola. Il grafico si riferisce ad un solo blog, ma gli autori dicono di aver tracciato 2000 blog per parecchi mesi.
Ebbene nel blog al quale si riferisce il grafico, 1.500 commenti su circa 1800, ovvero circa l’85% di quelli del blog del caso (ma le medie generali non sarebbero dissimili), sarebbe di autori intervenuti una ed una sola volta. Questo vorrebbe dire che non solo non sappiamo bene qual è il rapporto reale tra lettori dei post e lettori dei commenti, e non sappiamo bene neanche quello tra lettori e commentatori, ma che la stragrande maggioranza dei commentatori non lo fa per dialogare ma per lasciare una sorta di epitaffio.