A questo link potete trovare l’articolo di Repubblica sulla nomina dei sottosegretari del governo Renzi. È in bella vista sulla home del quotidiano romano. Il pezzo, prima dell’elenco, si chiude con le righe dell’immagine sul doppio stipendio ai sottosegretari che recitano:
Ricordiamo che i deputati e i senatori eletti sottosegretari sommano le loro indennità da parlamentare (circa 12mila euro al mese) allo stipendio da sottosegretario (circa 15mila euro lordi al mese).
La notizia che qualche decina di politici cumuleranno 27.000€ al mese, come un paio di lavoratori per un anno, in Italia nel 2014 non può non repellere (o se non dico che sono contento per loro sono antipolitico?) e la retwitto.
Nel giro di qualche minuto c’è il solito giro di retweet e di preferiti ma tra gli altri mi risponde il parlamentare di SEL Sergio Boccadutri:
@GenCarotenuto veramente è stata tolta per legge la doppia indennità..
— Sergio Boccadutri (@boccadutri) 28 Febbraio 2014
e qualche minuto dopo precisa:
@GenCarotenuto vedi DL 21 maggio 2013, n. 54 convertito con L. 18 luglio 2013, n. 85 http://t.co/b7HqM0xZay
— Sergio Boccadutri (@boccadutri) 28 Febbraio 2014
È evidente che Boccadutri ha ragione come è evidente che l’articolista di Repubblica ha buttato lì quella frase, con quella formula così poco giornalistica «ricordiamo che…» commettendo non un refuso ma qualcosa di deontologicamente molto grave. Molte migliaia di persone si stanno probabilmente sdegnando per una notizia falsa e tendenziosa pubblicata da un quotidiano che appoggia il governo che mette così in difficoltà. A meno che non si tratti di un complotto (bum!) il livello della cucina di quella redazione giornalistica è ormai così basso da essere intollerabile. Ciò mentre nel mainstream imperversa il dibattito sul fatto che le informazioni fatte circolare via Internet sarebbero inattendibili. Invece le loro?