Il “nouveau philosophe” André Glucksmann, oggi su posizioni comparabili a quelle di Marcello Pera, scrive sul Corriere della Sera di oggi un editoriale nel quale, con toni millenaristici, attacca duramente il cancelliere tedesco Gerhard Schröder e sostiene che in Germania domenica si combatte una sorta di scontro di civiltà dal quale l’Occidente uscirebbe vincitore solo in caso di trionfo di Angela Merkel.
In particolare Glucksmann parla di asse anticapitalista Parigi-Berlino-Mosca che va assolutamente spezzato per impedire a questo di saldarsi con Pechino. In pratica per il filosofo francese anche le elezioni tedesche di domenica, con una serena sfida bipolare all’interno di una democrazia rappresentativa matura e stabile, sarebbero un decisivo passaggio della nuova battaglia di Lepanto che Glucksmann e i suoi combattono.
E’ chiaro che Glucksmann sta combattendo un’altra battaglia, quella del neoliberismo più duro contro qualunque altra forma di convivenza civile, laddove perfino lo stato sociale tedesco, già indebolito da Schröder, diventa un nemico dell’occidente cristiano reincarnato nel messia (in ribasso di miracoli) George Bush. Sono contento che il Corriere della Sera dia spazio ad un pezzo di puro “realismo magico” come quello di Glucksmann.
Definire il governo di centro-destra francese, il governo riformista dell’SPD tedesca e quello del mercato selvaggio di Vladimir Putin come “anticapitalisti” è semplicemente irricevibile.