Angelo Panebianco sul Corriere di oggi strilla: “orrore, a sinistra c’è qualcuno ancora tentato dalla demonizzazione di Berlusconi che tanto male ha portato alla sinistra, e meno male che c’è il PD che dialoga”.
Dialogantissimi, per esempio, erano i candidati del Partito Democratico alle amministrative di questo fine settimana in Sicilia.
Ad Agrigento il candidato del PD ha preso il 15%. A Catania il 17 contro il 78 del candidato delle destre. Risultato quasi uguale a Messina.
A Siracusa il dialogo porta ad un trionfale 30% e solo un po’ più flebile è a Palermo dove il candidato di centrosinistra conquista un radioso 26% (73 a 26, ebbene sì, neanche fossimo a Gallarate o a Solbiate Arno).
Ovviamente Silvio Berlusconi, Marcello dell’Utri e le folle oceaiche che li votano sono felicissimi del dialogo (siamo defelicianamente agli anni del consenso?) e stanno pensando ad un mausoleo all’Eroe Vittorio Mangano nel centro di Palermo.
Noi siamo un po’ meno felici (si può dire o dobbiamo solo fare i complimenti ai vincitori perché decoubertianamente l’importante è partecipare?), e a me viene sempre in mente il divo Giulio Andreotti: “il potere (e forse pure il dialogo) logora chi non ce l’ha”, “la Mafia non esiste” oppure lunardianamente ci stiamo dialogantemente convivendo.