Santa Cruz, la regione più ricca della Bolivia, si è cantata e suonata il proprio referendum razzista e secessionista mascherato da autonomia e palesemente illegale per la comunità internazionale.
I promotori, poche decine di famiglie che hanno sempre appoggiato dittature e neoliberismo, sbandierano un 84% di sì ma tengono segreto il dato sull’astensionismo che avrebbe superato il 40%.
Ma in una giornata piena di incidenti e tensioni, l’unica cosa sicura è che la Bolivia è al bordo dell’abisso e ha bisogno della solidarietà di tutti i democratici del mondo.
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