La carriera politica del senatore statunitense Bob Menendez potrebbe con ogni probabilità finire qui dopo che l’FBI avrebbe dimostrato che questo avrebbe per anni viaggiato regolarmente nella Repubblica dominicana per incontri sessuali a pagamento con minorenni del posto (vale a dire pedofilia e stupro).
Bob Menendez, senatore per il New Jersey dal 2006, nonostante appartenga al partito democratico si è reso famoso per essere un ultraconservatore in molti campi, un difensore a oltranza dell’embargo contro Cuba, amico personale del terrorista Luís Posada Carriles, responsabile impunito tra l’altro dell’assassinio del cittadino italiano Fabio di Celmo, e del mafioso cubano-statunitense Jorge Mas Canosa, oltre ad essere considerato da sempre vicino alla parte eversiva dell’opposizione venezuelana.
Gli incontri tra Menendez e le minorenni dominicane sarebbero avvenuti in una proprietà di 3.000 ettari di uno dei principali finanziatori di Menendez, Salomón Melgen, sotto inchiesta per una frode da 89 milioni di $ ed evasione fiscale per 11 milioni, nella Repubblica Dominicana dove il senatore si sarebbe recato -a fini evidentemente privati- con un jet pagato con le donazioni elettorali dello stesso Melgen. Per seguire le tracce di queste e altre malversazioni l’FBI si è imbattuta nelle informazioni sugli stupri di bambine da parte del senatore appena nominato allo strategico posto di presidente della commissione esteri del senato.
Il senatore di suo nega ogni addebito. Ha solo ammesso due viaggi nella proprietà di Melgen e sostiene di avere rimborsato personalmente 58.000 $ per i due viaggi a casa del suo finanziatore, un corto circuito che ricorda vagamente il pagamento delle vacanze del presidente uscente della Lombardia. Sul caso sta indagando anche la commissione etica del Senato e CREW, un’istituzione privata che indaga sulla credibilità etica dei parlamentari statunitensi.
Nella sua biografia Menendez definisce la sua storia «la quintessenza di una storia americana» ma il New York Times da tempo ha forti dubbi sulla caratura morale del Senatore che, probabilmente, non vedeva l’ora di fare a Cuba quello che faceva nella Repubblica dominicana.