Fernando Lugo, 57 anni, exvescovo della Teologia della liberazione, sfida domenica il partito stato, il Partido Colorado, ad Asunción, in Paraguay. Lo appoggiano la sinistra, i liberali, gli indigeni, i contadini, i movimenti sociali in un contesto tuttora di estrema fragilità e con un partito stato disposto a tutto, dai brogli all’omicidio, per non abbandonare il potere di un paese che considera proprietà privata.
Si vota domenica, in un solo turno. La partita è aperta, ma secondo i sondaggi Fernando Lugo ha un vantaggio cospicuo, tra i cinque e i dieci punti, che dovrebbero permettergli di divenire presidente sugli altri due candidati.
Sono Blanca Ovelar, la candidata ufficiale del partito Colorado, che in chiusura di campagna ha definito Lugo “un vescovo fallito” e ha promesso “100 anni ancora di governo colorado” e il controverso ex generale Lino Oviedo, considerato il maggior narcotrafficante del paese. In realtà si sa che valore dare ai sondaggi in un paese come il Paraguay, scarso, e non si sa che interpretazione darne.
Scritto in esclusiva per Latinoamerica.