Ammonta a ben 125.000 € il conto pagato dalla Regione Lazio per erigere il “sacrario” intitolato al criminale di guerra Rodolfo Graziani nel comune di Affile in provincia di Roma. Il neofascismo del sindaco Ercole Viri, coperto dalla giunta regionale Polverini, oltre che essere un’offesa alla memoria e rispondere chiaramente al reato di apologia del fascismo, costituisce anche uno scandaloso danno erariale che dovrebbe essere a carico personale della giunta di Affile che quell’opera ha approvato.
Rodolfo Graziani, da Vicerè d’Etiopia, fu il protagonista di continue violazioni di massa di diritti umani, compresa l’impiccagione indiscriminata dei 4.000 giovani etiopi (giovani inviati a studiare all’estero dal Negus per modernizzare poi il paese), l’uccisione dei 1.600 monaci del santuario di Debre Libanos e l’uso di armi chimiche come l’iprite. I suoi crimini continuarono durante la seconda guerra mondiale. dove trovò modo di coprirsi di disonore in Tripolitania fino ad essere destituito da Mussolini. Questo poi non trovò di meglio che riciclarlo come Ministro delle Forze armate repubblichino. Fu così corresponsabile di tutte le stragi commesse nell’Italia occupata e per aver firmato il famigerato “Bando Graziani” che condannava a morte tutti i renitenti alla leva di Salò.
Per tutto ciò fu condannato a 19 anni di carcere come criminale di guerra. Non scontò quasi nulla, per la perversa logica dell’aver obbedito a ordini (lui generale e ministro, non un sottoposto) che ha sempre coperto i peggiori crimini del militarismo. Gli inglesi inoltre rifiutarono di consegnarlo alla magistratura etiope dove sarebbe stato processato per le decine di migliaia di morti a lui attribuite. Negli ultimi anni fu perfino presidente onorario del Movimento Sociale Italiano, coinvolto in trame nere e sospettato di golpismo e riuscì a morire nel suo letto, proprio ad Affile.
È per onorare questo personaggio che si spendono 125.000 Euro delle dissestate casse della Regione Lazio.