Ieri la grande stampa ha affibbiato a Pierluigi Bersani l’espressione odiosa oltre che infondata “fascisti del web”. Il web, che è grosso modo sinonimo dell’opinione pubblica 90 anni dopo Lippmann, si è ovviamente offeso nelle forme nelle quali suole esprimersi, da sobriamente a sguaiatamente. Oggi si scopre che Bersani quella espressione non l‘ha mai detta.
Il fatto curioso è che i giornali, invece di fare mea culpa per aver diffuso notizie false e tendenziose (della frase di Bersani virgolettata è pieno il mainstream) su quanto detto dal segretario del maggior partito italiano e candidato alla presidenza del governo, preferiscono puntare il dito contro le reazioni del web. Una volta l’opinione pubblica poteva commentare (al bar) solo quello che dicevano i giornali, virgolettato o meno, inventato o meno. Adesso, che quello che pensa l’opinione pubblica è scolpito sulla pietra del web, i giornali accusano questa di commentare quello che loro stessi dicono senza aver prima verificato.
Roba da matti.