In Spagna salvano Bankia, chi paga?

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Ormai è fatta. Il governo di Mariano Rajoy (Partito Popolare, destra) inietterà un oceano di 20 miliardi di € di soldi pubblici nelle vene di Bankia, il moribondo gigante bancario della bolla immobiliare spagnola. Anche lì la scusa è “too big too fail”. Una montagna di soldi bruciati sull’altare di una speculazione che con poche regole chiare (ma viste come la peste dal pensiero unico che sta affamando l’occidente dopo aver distrutto il sud del mondo) potrebbe essere marginalizzata.

Ma non vogliono. e i conti non tornano, perché Bankia, che da quanto è entrata in borsa ha perso due terzi del suo valore (titoli classificati junk, spazzatura) e ormai di miliardi ne vale una trentina non ha bisogno di aiuti pari a più della metà del suo valore ma di fallire e semmai di essere gestita nell’interesse pubblico. Il modello economico è da una parte terrorizzato da un effetto domino che lo faccia crollare tutto insieme e dall’altra sente l’odore del sangue e da squali sono pronti a spolpare quei venti miliardi e trasferirli da Madrid alle casse degli speculatori.

Comunque sia, anche Bankia viene salvata, a dimostrare che l’economia di mercato, il liberismo è un simulacro che vale solo per i piccoli. Ma le famiglie (quelle cattoliche che votano Rajoy) che dovranno sopportare più tagli a servizi essenziali, quel 50% di giovani disoccupati, quelli possono fallire?