Certi casi smettono di fare notizia. Ma magari devono ancora dare il meglio, le comiche finali. Molti ricorderanno il caso della mancata visita di Joseph Ratzinger all’Università di Roma La Sapienza e il linciaggio dei fisici, rei di aver firmato la lettera con la quale osavano dubitare dell’opportunità della visita stessa.
Parecchi di meno ricorderanno che Luciano Maiani, il più prestigioso dei fisici firmatari della lettera, appena nominato Presidente del CNR vide la sua nomina bloccata dal Senato (solo successivamente fu ratificata) proprio perché firmatario della lettera con un attacco senza precedenti alla libertà di espressione e alla laicità dello Stato. Lo documentammo qui.
I senatori delle destre in quel caso cercarono di bloccare la ratifica di Maiani al CNR con il seguente argomento: “nessuno mette in dubbio gli straordinari meriti scientifici di Maiani, ma la sua laicità non ci sta bene”. Qualcuno si spinse perfino a promettere che dopo le elezioni, con una maggioranza che sperano di segno clericale, la nomina di Maiani sarà revocata.
La cosa sembrava finita lì, ma non per Gabriella Carlucci, una soubrette televisiva scelta da Silvio Berlusconi per spettacolizzare la politica. La signora Carlucci -ditemi voi se la pagina di un parlamentare sul sito della Camera possa essere così– ha pensato bene di riprendere la polemica.
Stavolta lo fa per entrare -evidentemente mal consigliata- in un territorio a lei completamente ignoto, per contestare il valore scientifico di Maiani. Il prodotto dell’incursione dell’Onorevole Carlucci nella fisica delle particelle è un lungo carteggio che può essere letto per intero a questo link, ma che Giornalismo partecipativo vi riassume di seguito.
In maniera (come vedremo) gratuitamente diffamatoria la Carlucci inizia col diffondere una sua lettera inviata a Romano Prodi, nella quale sostiene che la collaborazione tra Maiani e il premio Nobel Sheldon Glashow, all’Università di Harward, che produsse uno dei contributi scientifici più importanti di Maiani, fosse stata sostanzialmente casuale e che Maiani non avesse “neanche capito” l’importante lavoro co-firmato con Glashow. L’imprudente Carlucci arriva a dare del “ridicolo” a Maiani e a sostenere che il premio Nobel Glashow si fosse successivamente opposto alla nomina di Maiani al CERN perché “manifestamente non aveva capito una teoria di cui era autore”. Non sfugge la malevola necessità di Carlucci di ridicolizzare Maiani e con lui tutti i suoi collaboratori. In questo l’attacco è concentrico, da Maiani, ai fisici romani, al CNR a tutta la ricerca scientifica italiana.
Sheldon Glashow prende una prima volta carta e penna e pesando le parole definisce “calunniosa” la lettera della Carlucci. Non solo -scrive- non ha mai messo in dubbio il valore scentifico di Maiani che definisce un luminare, ma “se c’è qualcosa -conclude il premio Nobel- che può danneggiare l’immagine del Suo Paese sono la volgarità e l’inganno di questi calunniosi tentativi di denigrare uno dei più esimi scienziati della Sua nazione”.
Piglia, incarta e porta a casa. Ce n’è abbastanza per rinculare a leccarsi le ferite. Per qualunque persona con un po’ di senno ma non per la Carlucci. Questa, come una bambinetta permalosa riscrive a Glashow rincarando, ahimè, sia l’inganno che la volgarità:
Caro Prof. Glashow,
Lei ha scritto al Presidente Prodi insultandomi brutalmente senza però andare alla sostanza delle cose. […] Se Maiani e i suoi amici sono, come Lei dice, luminari stellari stimatissimi in tutto il mondo, perché non hanno mai vinto il premio Nobel? […] Sperò mi risponderà senza insultarmi. E non dica bugie: potrei sorprenderLa.
Cordiali saluti. On. Gabriella Carlucci”.
E’ evidente a chiunque che con quella domanda imbecille e quel “non dica bugie” la Carlucci non si sta rivolgendo ad uno scienziato di fama mondiale ma al pubblico semianalfabeta di un talk-show. Se si farà dei nemici tra i fisici delle particelle, si farà più amici sbraitando contro quei parassiti dei fisici delle particelle romani. Il conto della serva per lei è positivo.
Con grande pazienza, Glashow riprende carta e penna e ribadisce: “non ho mai dubitato della statura del prof. Maiani come ricercatore superbo e di successo. Sono indignato giacche’ lei ha macchiato la mia reputazione con accuse false ed invidiose“. Quindi fa un elenco di grandi fisici che non hanno mai vinto il Nobel e chiosa: “L’Italia dovrebbe essere orgogliosa dell’eroismo di tanti suoi scienziati, invece di calunniarli“.
Chiarissimo professor Glashow, ha colto nel segno. Dall’ultimo precario su su fino al presidente del CNR, per fare ricerca scientifica in Italia ci vuole proprio eroismo. Purtroppo da tempo abbiamo smesso di essere il paese di Galileo Galilei per essere quello di Gabriella Carlucci.