Cavalleria rusticana e pagliacci

l’indegna farsa che stanno offrendo i capetti del centro-sinistra è sotto gli occhi di tutti. Di questa “Cavalleria Rusticana” incomprensibile se ne sta rivitalizzando Berlusconi e questa è la dimostrazione che l’unica cosa che il centrosinistra aveva fatto per vincere le regionali era stato aspettare di vedere passare il (QUASI) cadavere del nemico. Se stanno zitti, almeno non fanno danni, ma se parlano e litigano, dalla prima all’ultima sono tutte note stonate.


Senza speranze che si possa concepire un programma alternativo, -il neoliberismo che sta facendo a pezzi il paese è per loro un dogma di fede- l’unica cosa che interessa ad una classe dirigente fintoprogressista e totalmente autoreferente di poche centinaia di papaveri, è solo la spartizione del potere. La maggior parte degli italiani ha già rinunciato a capire chi tra cicoria e mortadella abbia ragione perché hanno tutti torto. La maggior parte degli italiani, o forse un’esigua minoranza, vive con crescente disagio quegli spazi referendari che restano vuoti, accecantemente vuoti, perché quegli stessi politici che hanno raccolto le firme per i referendum, adesso hanno convenienza a che se ne parli il meno possibile.


Strangolati tra Rutelli a destra e Cremaschi a sinistra -per il quale la legalità non è una cosa di sinistra- bisognerà essere veramente pazienti per sopportare tanto squallore e votarli comunque, ma solo perché altrimenti rivincerebbero Berlusconi, Calderoli e Borghezio.


Forse li voteremo, forse no, perché la misura è ormai colma. Ma fin d’ora non si può non notare che la Cavalleria Rusticana si fa con gli stessi cantanti dei Pagliacci.