Chi mi avesse fatto l’onore di leggere le riflessioni sulla Kosova avrà capito che l’incipit dedicato ad Aldo Moro (e Dom Mintoff) non era un capriccio ma una parte fondamentale di quanto volessi dire sulla frammentazione degli stati. Non l’ha capito Megachip, il portale di Giulietto Chiesa, che ieri ha tenuto per tutto il giorno il mio articolo in primissimo piano (e li ringrazio), ma arrogandosi il diritto di espungere completamente Aldo Moro dal mio testo, stravolgendone il senso e il contesto.
Uno dei limiti della condivisione di contenuti, che “Giornalismo partecipativo” incoraggia con forza, è quel limbo che c’è tra la citazione di alcune righe (magari commentandole) e il riprendere un pezzo per intero. Intendo quel prendere l’80% di un pezzo tagliando in maniera del tutto arbitraria quello che a chi riprende il lavoro altrui per qualche recondito motivo non va bene.
Sono sicuro che un giornalista di razza come Giulietto non possa aver avallato il taglio di forbici contro Aldo Moro. E allora? Un imberbe praticante che non capiva chi fosse? Una damnatio memoriae verso la DC?